Capisco che la Misericordia è di varie specie che sempre ovunque e in ogni momento si può fare del bene Santa Faustina quaderno IV 1313 Una felice giornata Siamo Figli di Dio e nel nostro cuore deve regnare solo gioia e serenità un bacione elena e paolo
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lunedì 31 ottobre 2011
venerdì 28 ottobre 2011
Un sacerdote stava camminando in chiesa verso mezzogiorno e passando dall'altare decise di fermarsi lì vicino per vedere chi era venuto a pregare. In quel momento si aprì la porta, il sacerdote inarcò il sopracciglio vedendo un uomo che si avvicinava; l'uomo aveva la barba lunga di parecchi giorni, indossava una camicia consunta, aveva una giacca vecchia i cui bordi avevano iniziato a disfarsi. L'uomo si inginocchiò, abbassò la testa, quindi si alzò e uscì.
Nei giorni seguenti lo stesso uomo, sempre a mezzogiorno, tornava in chiesa con una valigia... si inginocchiava brevemente e quindi usciva. Il sacerdote, un po' spaventato, iniziò a sospettare che si trattasse di un ladro, quindi un giorno si mise davanti alla porta della chiesa e quando l'uomo stava per uscire dalla chiesa gli chiese: "Che fai qui?" L'uomo gli rispose che lavorava in zona e aveva mezz'ora libera per il pranzo e approfittava di questo momento per pregare, "Rimango solo un momento, sai, perché la fabbrica è un po' lontana, quindi mi inginocchio e dico: "Signore, sono venuto nuovamente per dirti quanto mi hai reso felice quando mi hai liberato dai miei peccati... non so pregare molto bene, però ti penso tutti i giorni... Beh, Gesù... qui c'è Jim a rapporto"!
Il padre si sentì uno stupido, disse a Jim che andava bene, che era il benvenuto in chiesa quando voleva. Il sacerdote si inginocchiò davanti all'altare, si sentì riempire il cuore dal grande calore dell'amore e incontrò Gesù. Mentre le lacrime scendevano sulle sue guance, nel suo cuore ripeteva la preghiera di Jim: "Sono venuto solo per dirti, Signore, quanto sono felice da quando ti ho incontrato attraverso i miei simili e mi hai liberato dai miei peccati... non so molto bene come pregare, però penso a te tutti i giorni… Beh, Gesù... eccomi a rapporto"!
Dopo qualche tempo il sacerdote notò che il vecchio Jim non era venuto. I giorni passavano e Jim non tornava a pregare. Il padre iniziò a preoccuparsi e un giorno andò alla fabbrica a chiedere di lui; lì gli dissero che Jim era malato e che i medici erano molto preoccupati per il suo stato di salute, ma che tuttavia credevano che avrebbe potuto farcela. Nella settimana in cui rimase in ospedale Jim portò molti cambiamenti, egli sorrideva sempre e la sua allegria era contagiosa. La caposala non poteva capire perché Jim fosse tanto felice dato che non aveva mai ricevuto né fiori, né biglietti augurali, né visite. Il sacerdote andò a trovare Jim in ospedale e, nell’approssimarsi al suo letto, l'infermiera gli disse: "Nessun amico è venuto a trovarlo, non ha nessuno".
Sorpreso il vecchio Jim, che aveva percepito i mormorii dell’infermiera, disse sorridendo: "L'infermiera si sbaglia... però lei non può sapere che tutti i giorni, da quando sono arrivato qui, a mezzogiorno, un mio amato amico viene, si siede sul letto, mi prende le mani, si inclina su di me e mi dice: "Sono venuto solo per dirti, Jim, quanto sono stato felice da quando ho trovato la tua amicizia e ti ho liberato dai tuoi peccati.. Mi è sempre piaciuto ascoltare le tue preghiere, ti penso ogni giorno.... Beh, Jim... qui c'è GESU' a rapporto”!
Da oggi, ogni giorno, non possiamo perdere l'opportunità di dire a Gesù: "Sono qui a rapporto"! E' strano come inviamo frasi e barzellette attraverso la posta elettronica..., però quando possiamo inviare messaggi spirituali, ci pensiamo due volte prima di condividerli con altri. E' strano come la lussuria cruda, volgare e oscena passa liberamente attraverso il ciberspazio, mentre il parlare pubblicamente di Gesù sia evitato nelle scuole o nell'ambiente di lavoro. Curioso, vero? Ma ancora più strano è come qualcuno possa essere devoto a Cristo la domenica, ed al tempo stesso essere un cristiano invisibile per il resto della settimana.
E' strano pure se, quando hai terminato di leggere questo messaggio, non Lo invii alle persone della tua rubrica postale perché non sei sicuro di ciò che ne penseranno. Di ciò che penseranno di te. E' curioso, mi preoccupo più di ciò che la gente pensa di me che di ciò che Dio possa pensare di me? Mettiamoci alla prova...
Nei giorni seguenti lo stesso uomo, sempre a mezzogiorno, tornava in chiesa con una valigia... si inginocchiava brevemente e quindi usciva. Il sacerdote, un po' spaventato, iniziò a sospettare che si trattasse di un ladro, quindi un giorno si mise davanti alla porta della chiesa e quando l'uomo stava per uscire dalla chiesa gli chiese: "Che fai qui?" L'uomo gli rispose che lavorava in zona e aveva mezz'ora libera per il pranzo e approfittava di questo momento per pregare, "Rimango solo un momento, sai, perché la fabbrica è un po' lontana, quindi mi inginocchio e dico: "Signore, sono venuto nuovamente per dirti quanto mi hai reso felice quando mi hai liberato dai miei peccati... non so pregare molto bene, però ti penso tutti i giorni... Beh, Gesù... qui c'è Jim a rapporto"!
Il padre si sentì uno stupido, disse a Jim che andava bene, che era il benvenuto in chiesa quando voleva. Il sacerdote si inginocchiò davanti all'altare, si sentì riempire il cuore dal grande calore dell'amore e incontrò Gesù. Mentre le lacrime scendevano sulle sue guance, nel suo cuore ripeteva la preghiera di Jim: "Sono venuto solo per dirti, Signore, quanto sono felice da quando ti ho incontrato attraverso i miei simili e mi hai liberato dai miei peccati... non so molto bene come pregare, però penso a te tutti i giorni… Beh, Gesù... eccomi a rapporto"!
Dopo qualche tempo il sacerdote notò che il vecchio Jim non era venuto. I giorni passavano e Jim non tornava a pregare. Il padre iniziò a preoccuparsi e un giorno andò alla fabbrica a chiedere di lui; lì gli dissero che Jim era malato e che i medici erano molto preoccupati per il suo stato di salute, ma che tuttavia credevano che avrebbe potuto farcela. Nella settimana in cui rimase in ospedale Jim portò molti cambiamenti, egli sorrideva sempre e la sua allegria era contagiosa. La caposala non poteva capire perché Jim fosse tanto felice dato che non aveva mai ricevuto né fiori, né biglietti augurali, né visite. Il sacerdote andò a trovare Jim in ospedale e, nell’approssimarsi al suo letto, l'infermiera gli disse: "Nessun amico è venuto a trovarlo, non ha nessuno".
Sorpreso il vecchio Jim, che aveva percepito i mormorii dell’infermiera, disse sorridendo: "L'infermiera si sbaglia... però lei non può sapere che tutti i giorni, da quando sono arrivato qui, a mezzogiorno, un mio amato amico viene, si siede sul letto, mi prende le mani, si inclina su di me e mi dice: "Sono venuto solo per dirti, Jim, quanto sono stato felice da quando ho trovato la tua amicizia e ti ho liberato dai tuoi peccati.. Mi è sempre piaciuto ascoltare le tue preghiere, ti penso ogni giorno.... Beh, Jim... qui c'è GESU' a rapporto”!
Da oggi, ogni giorno, non possiamo perdere l'opportunità di dire a Gesù: "Sono qui a rapporto"! E' strano come inviamo frasi e barzellette attraverso la posta elettronica..., però quando possiamo inviare messaggi spirituali, ci pensiamo due volte prima di condividerli con altri. E' strano come la lussuria cruda, volgare e oscena passa liberamente attraverso il ciberspazio, mentre il parlare pubblicamente di Gesù sia evitato nelle scuole o nell'ambiente di lavoro. Curioso, vero? Ma ancora più strano è come qualcuno possa essere devoto a Cristo la domenica, ed al tempo stesso essere un cristiano invisibile per il resto della settimana.
E' strano pure se, quando hai terminato di leggere questo messaggio, non Lo invii alle persone della tua rubrica postale perché non sei sicuro di ciò che ne penseranno. Di ciò che penseranno di te. E' curioso, mi preoccupo più di ciò che la gente pensa di me che di ciò che Dio possa pensare di me? Mettiamoci alla prova...
giovedì 27 ottobre 2011
lunedì 24 ottobre 2011
“Meditazione. Per un tempo fisso e a ora fissa”
Meditazione.- Per un tempo fisso e a ora fissa.- Altrimenti, finirà per adattarsi ai nostri comodi: questo è mancanza di mortificazione. E l'orazione senza mortificazione è poco efficace. (Solco, 446)
Vincete, se è necessario, la poltroneria, la convinzione falsa che l'orazione può attendere. Non rimandiamo mai questa fonte di grazie al domani. Adesso è il tempo opportuno. Dio, spettatore amoroso di tutta la nostra giornata, assiste alla nostra intima preghiera: e tu, e io — torno ad assicurarlo — dobbiamo riporre la nostra fiducia in Lui, come la si ripone in un fratello, in un amico, in un padre. Digli — come io gli dico — che Lui è tutta la Grandezza, tutta la Bontà, tutta la Misericordia. E aggiungi: è per questo che voglio innamorarmi di Te, nonostante la rozzezza dei miei modi, delle mie povere mani tribolate e maltrattate dalla polvere dei sentieri scoscesi della terra. (…) Non manchino mai, nella nostra giornata, alcuni minuti dedicati in modo speciale a frequentare Dio, elevando verso di Lui il nostro pensiero, senza che le parole debbano affiorare alle labbra, perché cantano nel cuore. Dedichiamo a questa norma di pietà un sufficiente periodo di tempo, a ora fissa, se è possibile. E accanto al Tabernacolo, facendo compagnia a Colui che vi si è stabilito per Amore. Ma se questo non è possibile, in un luogo qualsiasi, perché il nostro Dio dimora in modo ineffabile nelle nostre anime in grazia. (Amici di Dio, nn. 246. 249)
sabato 22 ottobre 2011
Dio è per noi rifugio e fortezza, aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce Salmo 45 Grazie Signore Gesù che non ci abbandoni mai Gesù confido in te un grosso bacione e una santa notte a tutti voi fratellini e sorelline mie Dio ti ama elena e paolo vi vogliamo tantissimo bene soprattutto a chi si sente solo questa sera
giovedì 20 ottobre 2011
C’è un giorno dell’anno, il 31 ottobre, denominato “Giorno
delle Streghe” o “Notte di Halloween”, in cui, anche in Italia, si sta
generalizzando l’uso di travestire i bambini con maschere e costumi strani (in
altri Paesi, poi, è anche una buona occasione per chiedere dolcini e
caramelle), con il fine di celebrare un’“innocua” festa.
Queste note chiarificatrici sono rivolte in primo luogo ai
cristiani. Siamo cristiani, ed essere cristiani vuol dire seguire Gesù Cristo,
Luce del mondo. Allora, alla luce della fede cristiana (il Vangelo di Gesù),
con la potenza di discernimento dello Spirito Santo, dobbiamo saper valutare e,
quindi, discernere sapientemente ogni situazione della vita di questo mondo che
per certo, purtroppo, non è guidato dallo Spirito di Dio (cf 1Gv 2,15-16;
4,2-3.6), Spirito di Luce, di Verità, di Vita e di Libertà, per essere anche
noi in continuità di testimonianza autentica con i nostri Padri nella Fede,
pena la triste conseguenza di trovarsi ad essere sale insipido da essere calpestato
(cf Mt 5,13) e fiaccole fumeggianti (ivi, 14) e tossiche.
Vogliamo smascherare e denunciare, alla luce di questa Fede
cristiana, ciò che realmente significa tale giorno, con i suoi agganci pagani e
di occultismo. Si vuole illuminare particolarmente i genitori, gli educatori e
i catechisti circa il significato totalmente pagano e per nulla giovevole
all’autentica formazione dei bambini, della citata festa, facendone scoprire la
sua vera origine e la “trappola” o inganno che nasconde, con i suoi simboli e
gli effetti negativi che ne derivano.
Magari, qualora si volesse proprio organizzare una festa per
i bambini – se davvero ce ne fosse bisogno in questo nostro tempo già troppo
festaiolo –, sarebbe bene tentare di riscattarla per Cristo, trasferendola in
un clima di dignità cristiana, con attività appropriate che non perturbino la
semplicità e l’innocenza dei piccoli, memori delle severe riprensioni di Gesù,
davanti a cui tutti dovremo comparire per il Giudizio: «Lasciate che i bambini
vengano a me» (Mc 10,14) e Guai a coloro che scandalizzano [perturbano o
sviano] uno solo di questi piccoli (cf Mt 18,6; Lc 17,2).
Nelle nostre mani di responsabili intelligenti e oculati,
oltre che di buon cuore, Dio mette il potere per impedire l’influenza nefasta,
con le sue disastrose conseguenze, del dilagare dell’occultismo con le sue
pratiche magiche, spiritiche, ecc., anche nella nostra Italia di così grande
tradizione cristiana. Ricordiamo a tal proposito che l’Italia è stata la terra
di numerosi santi e missionari e che se ciò può essere un vantaggio, tuttavia,
comporta anche una maggiore responsabilità davanti a Dio e al mondo. Ora, però,
costatare come tutt’altra realtà, diametralmente opposta alla fede ed
esperienza dei tanti nostri santi e martiri, vada infiltrandosi tranquillamente
nella nostra società fino a renderla spesso irriconoscibile, è davvero
sconsolante ed umiliante.
È tempo di aprire gli occhi! Ce lo auguriamo, con l’aiuto
materno di Maria, la mamma di Gesù e nostra, che tanto predilige i bambini e conta
su di essi per la salvezza del mondo, incominciando dalla nostra amata Patria.
L’origine della parola “Halloween”
Dall’ambiente romano-latino della cultura cristiana, dobbiamo
trasferirci a quello che è caratterizzato dal linguaggio anglosassone e fare
degli agganci.
Si sa come nell’anno 835 il papa Gregorio VII abbia istituito
ufficialmente la festa di Tutti i Santi da celebrarsi il giorno 1° novembre,
cioè il giorno di Ognissanti, come normalmente si dice, che corrisponde
all’inglese All Hallow’s Day. Il termine “Hallow” si riferisce, naturalmente,
alla parola “santi”. Però il termine “Halloween” si riferisce piuttosto alla
vigilia del giorno di Tutti i Santi, cioè il 31 ottobre, da cui l’altra
espressione: “All Hallow’s Evening” (=Vigilia di Tutti i Santi). Ma c’è un
piccolo trucco... Decifriamo o scandiamo le parole.
Se si toglie la parola “All” e la “S” di Hallow’s, così pure
la “V” e il gerundio “ing” di evening si ottiene la parola: “Halloween” (All
Hallow’s Evening). «Quante giravolte» – si dirà –; ma così vanno le cose,
proprio come la “sinuosità” del serpente maligno, che si insinua tortuoso anche
tra le realtà più normali per ingannare i semplici e stravolgere i piani di
Dio. Perciò Gesù ci preavvisa: «Siate prudenti» (Mt 10,16; cf Lc 10,3). Siamo,
dunque, «figli della luce» (Gv 12,36) e non «delle tenebre» (Lc 22,53) ossia
dell’errore che produce la morte dell’anima.
Scandagliando la storia...
Ma che cosa è successo allora – ci si chiederà – perché
questa circostanza si sia trasformata in un segno anti-cristiano e un grave
pericolo per i fanciulli?
La forza irresistibile del Cristianesimo ha squarciato, come
un raggio potente di luce, le tenebre fitte del paganesimo caratterizzato dagli
aspetti più tragici e nefasti: dalle immoralità più vergognose agli usi
spietati di sgozzare come capretti i propri figli per poi bruciarli per rendere
culto ai demoni; un’assurda situazione che neppure gli Ebrei dell’Antico
Testamento – nonostante le severe proibizioni della Legge mosaica (cf Dt 18,10)
– sotto i condizionamenti e gl’influssi pagani dei popoli circonvicini,
riuscirono ad evitare nei periodi di decadimento della loro fede. Ed è proprio
questo paganesimo – facilmente vinto agli inizi dell’evangelizzazione – che
ora, con grande sorpresa, rivediamo spuntare con nuovo vigore e subdole
strategie, come erbacce che si supponevano ormai estirpate dalle aiuole della
fede cristiana, ma che ora sono lì di nuovo minacciose: la «zizzania» di cui
parla Gesù nella corrispettiva parabola (cf Mt 13,24ss), che pretende
mescolarsi e stare alla pari, o addirittura soffocare e soppiantare il buon
grano…
Di chi è la colpa? Forse che i guardiani del campo non hanno
vigilato (cf Lc 20,9ss)? Nella Bibbia leggiamo parole di condanna verso i
“pastori negligenti”: i pagani avevano anch’essi le loro tradizioni e i loro
culti verso un’accozzaglia di demoni dalle denominazioni e forme più strane e,
a volte, anche ridicole, come il “dio sterco” presso i romani. Divinità (o
demoni) esigenti che “reclamavano” persino vite umane... Come rimasero
profondamente impressionati i primi missionari francescani che approdarono in
Messico tra gli indios Aztecos al costatare le ricorrenti orge demoniache con
sacrifici umani a cui, con frequenza, si abbandonavano queste popolazioni!
Ancora si conserva, come reperto archeologico la scultura raffigurante il dio
Quetzalcoatl, cioè il “Serpente piumato di pietra” con la bocca sempre
spalancata, mai sazia di sangue umano.
Perciò quando la Madonna di Guadalupe apparve all’indio Juan
Diego pronunziò nella lingua Nahuatl il suo nome vero, o meglio, la sua
missione liberatrice, dicendo di essere: Te-Coa-Tla-Xope, cioè: «Colei che
schiaccerà la testa del serpente di pietra-piumato»; sono chiare le
reminiscenze del grande annunzio agli inizi dell’umanità dolente e umiliata:
«ti schiaccerà la testa» (Gn 3,15). Come per i nostri Progenitori, così anche
per gli aborigeni Aztecos fu, questo messaggio, di grande sollievo: ormai non
dovevano più fare sacrifici umani ai demoni. Lo stesso si potrebbe dire degli
Incas nel sud dell’America. In Ecuador, ad Incapirca, ancora si conserva parte
del tempio dedicato al dio sole e sono lì le pietre sulle quali sgozzavano le
vittime umane.
Ebbene – si potrebbe obiettare – che c’entrano gli Aztecos e
gli Incas con una “semplice” festa, anche se alquanto strana, di bambini?
Quanto finora riferito è semplicemente una premessa, ma è anche, allo stesso
tempo, come un punto si arrivo: è proprio a queste terrificanti situazioni
(anche con i più efferati metodi) che portano – con una progressività
inaspettata – tali “innocue” ricorrenze con tutti i simboli e gli artefatti che
l’accompagnano e caratterizzano. Agli aspetti che qui direttamente si trattano
bisogna aggiungere, per completare il quadro, anche tutti quei “ritrovati” che
sono spuntati fuori nei nostri giorni, quali “musiche”, le più strane e
sconvolgenti, che tanto attanagliano le menti dei giovani, con sfondi foschi di
violenza e di disordini sessuali, nonché lo squallido scenario della droga; ma
vanno aggiunti anche quegli “ingenui” film di Harry Potters, di recente
smercio; anche questi, dietro il fascino di un ambiente di fanciulli
intraprendenti e super-dotati, si nasconde lo spettro nero della vera “morte”:
quella dell’anima quando si allontana “progressivamente” da Dio.
I SIMBOLI DELLA "NEW AGE" E I SUOI DERIVATI
Buona parte dei simboli e degli oggetti usati nella"
festa di halloween", ma anche nella vita quotidiana, da molti, anche
sedicenti cattolici, provengono dal movimento "new age" e traggono la
loro origine o il loro significato dal mondo delle tenebre.
C'è un detto in sud america che dice :" chi
innocentemente pecca, innocentemente si condanna".Sembrerà strano o
esagerato? Ma è in linea con le parole di Gesù:
48 Ma colui che non la conosciuta, se fa cose che meritano le
battiture, ne riceverà poche. A chiunque è stato dato molto, sarà domandato
molto; e a chi molto è stato affidato, molto più sarà
richiesto>>(luca,47-48). Ciò vale proprio per noi cristiani, figli della
luce (ivi 16,8) a cui è stato dato molto. Non possiamo, quindi, chiuderci in un
manto di " tenebra", ossia nell'ignoranza: sarebbe una colpa.
Abbiamo, invece, l'obblico di istruirci su tutto ciò che concerne la Fede e
sugli obblighi morali che ne scaturiscono, come pure su quei giusti atteggiamenti
da assumere di fronte a un mondo senza scrupoli e provocatore che non mira
assolutamente alla gloria di Dio. Non basta trincerarsi dietro all'insana
espressione:" Ma non c'è nulla di male!". Molti portano e usano
"segni " che, all'origine o nel loro significato recondito, sono in
opposizione ai principi cristiani, o addirittura stabiliscono una certa
dipendenza dallo spirito delle tenebre, subendone un certo influsso negativo,
tutt'altro che foriero di "fortuna" o di " buona sorte".
Ecco perchè tra i cristiani (ma anche tra gli ebrei, come si legge nell'antico
testamento) per contrastare, si direbbe, l'influenza negativa del male, si è
sempre ricorso a tanti simboli dal preciso significato.In particolare i
cristiani si servono anche di altre realtà sensibili, quali i
"sacramentali": dal segno della croce all'acqua benedetta, e alle
tante benedizioni in uso nella chiesa. La parola benedizione deriva da"
bene dire ", nel nome di Dio, per i meriti di Gesù Cristo e
l'intercessione dei santi.E' il contrario di maledizione (con il suo potere
negativo).Anche quelle normali "maledizioni" ricorrenti nel
linguaggio del popolo, triste retaggio del paganesimo, presenti sotto forma di
imprecazioni, influiscono negativamente, e bisogna dire che la terra è già
troppo satura di queste negatività. Il peccato , in genere, ne costituisce come
l'ossatura.
Come appendice a quando detto sulla negatività di halloween,
vogliamo apportare un ulteriore chiarimento circa i principali "
segni-simboli", espressioni dell'influsso del "maligno". Vi
sarebbe molto da dire anche su questo argomento. Come ci sarebbe tanto da dire
sulla "new age" , la pretesa "nuova era", le cui
asserzioni, tra filosofie ed apparenti religiosità, con forti agganci con
l'esoterismo orientale ed altre idee strampalate di astrologia, ecc..,
confluiscono nel medesimo calderone con la pretesa di dar l'atto di decesso al
Cristianesimo e al suo Capo, Gesù Cristo, del quale vi sarebbe già nei
"cantieri" il rimpiazzo, l'" anticristo" il nuovo "messia"
in grado di assicurare prosperità, pace, fratellanza e benessere da esportare
anche sulla luna e altrove.....
Davvero è arrivata la "cuccagna": il paese dei
"balocchi"; ed ecco i nuovi "pinocchi" dietro il carro dei
....somari alla conquista della padella di" Mangiafuoco". La
"Nuova Era" tra le altre cose, sposa in pieno - e non poteva essere
diversamente- l'idea della reincarnazione,come avviene tra le
"filosofie" gnostiche. Sono suoi gli innumerevoli simboli dei quali,
anche se solo in parte, vogliamo illustrare i significati perchè si aprano gli
occhi, speriamo, di molti. Tali simboli, facendo parte dello scenario tipico di
"halloween " e tristemente presenti anche nel quotidiano di molti che
si professano cattolici, vorrebbero rivaleggiare con i segni di salvezza del
Cristianesimo e farli scomparire dalla circolazione proprio come i crocifissi
dalle aule scolastiche. Ci riusciranno?
Riportiamo solo alcuni die simboli che hanno a che vedere con
lo spirito delle tenebre, il quale sa ben scimmiottare le opere di Dio.Tra essi
menzioniamo:
- LA TESTA DI CAPRONE- E'il simbolo primo di satana: ben gli
rassomiglia. E' un suo" ritratto" espressivo;
- LA MANO CHE FORMA LE CORNA.E'un segno che ricorre spesso
tra i gesti del popolo ignorante, anche tra chi si dice cristiano.E' un segno
che indica beelzebul, re dei demoni, o meglio letteralmente" re delle
mosche"o " dello sterco".( se lo merita!) E', inoltre, un segno
di identificazione tra gli aderenti alle sette sataniche;
- IL CORNO. Vanto degli italiani, anche "
cattolici" , all'estero quest' oggetto è conosciuto come il corno degli
italiani. E' posto un pò dappertutto: appeso alle porte delle case, o ben
visibile nelle auto,c'è persino chi lo porta al collo. Si ricorre a questo
segno contro il " malocchio" e per avere " buona sorte". Ma
se non ce l'ha colui a cui appartiene, come la può assicurare agli altri? a
questo segno si potrebbe associare anche il FERRO DI CAVALLO. Altro talismano
con le stesse finalita' ; anzi lo si può mettere in lineaanche con il
precedente ( mano a forma di corna) perchè, posto all'insù, forma le
"corna";
- IL VAMPIRO. Già di per sè molto espressivo, è un animale
brutto, notturno, che succhia il sangue delle sue vittime, senza che esse se ne
accorgono, mentre stanno dormendo, simili a quelle anime "addormentate"
che non avvertono il pericolo;
- LA ZUCCA.Conciata come la maschera della" morte",
ma non la morte cristiana , bensì la morte tetra di chi commerciava con il
mondo degli spiriti infernali. A questi simboli si aggiungono anche i TESCHI E
GLI SCHELETRI, segni macabri di terrore nel mondo dell'occultismo. E che dire
delle MASCHERE DELLE STREGHE? Si direbbe che siano qualcosa di legato più alla
fantasia che alla realta', ma restano anch'esse dei segni abbastanza eloquenti
che si vanno facendo strada.....
Altri segni o simboli a cui gli iniziati all'occultismo danno
significati che in se non hanno, ma che comunque sono sfruttati secondo i loro
calcoli di magie e riti con influenze negative sono:
a) IL GATTO NERO che di per se sa fare solo" miao".
b)IL GUFO, uccello notturno dall'aspetto o sguardo non certo
dolce e rassicurante come quello di una semplice colomba, che in realtà non fa
che il suo verso e nient'altro.
Il vero cristiano deve assolutamente bandire dalla propria
vita il ricorso ad amuleti e talismani, come pure ogni forma di superstizione,
e gridare piuttosto come il salmista:
Tu sei la mia roccia e il mio baluardo,
per il tuo nome dirigi i miei passi.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
Mi affido alle tue mani;
tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.
Tu detesti chi serve idoli falsi,
ma io ho fede nel Signore
[- ]
Amate il Signore, voi tutti suoi santi;
il Signore protegge i suoi fedeli
e ripaga oltre misura l’orgoglioso.
Siate forti, riprendete coraggio,
o voi tutti che sperate nel Signore. (SALMO 30, 4-7 24-25).
mercoledì 19 ottobre 2011
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